Carta dell'inclusione culturale
La Carta dell’inclusione culturale in Svizzera, sviluppata in cooperazione con titolari del marchio, rappresentanti della cultura e della socialità, nonché specialisti con disabilità, costituisce il denominatore comune dei partenariati del Servizio Cultura inclusiva ed è parte integrante degli accordi stipulati con i titolari del marchio.
Tutti i titolari del marchio riconoscono la Carta e soprattutto il suo obiettivo principale. Si impegnano quindi in favore dell’inclusione globale delle persone con e senza disabilità quali professionisti attivi nel mondo culturale, pubblico e collaboratori. Allo scopo, attuano misure inclusive nei cinque campi d’azione del marchio «Cultura inclusiva» tenendo conto delle svariate forme di disabilità.
La Carta dell’inclusione culturale – disponibile in lingua facile e tradotta nella lingua dei segni – spiega alle persone con disabilità che cosa possono attendersi dai titolari del marchio.
Ringraziamo la Fondazione Denk an mich, la Fondazione Marchesa, il Canton Berna, la Città di Berna e il Burgergemeinde (comune patriziale) della Città di Berna per il generoso sostegno finanziario.
Leggete la Carta dell’inclusione culturale (PDF privo di barriere):
Felicitas Huggenberger, Direttrice di Pro Infirmis, sulla Carta dell’inclusione culturale:
I titolari del marchio spiegano in messaggi di testo o video personali i motivi che li inducono a sostenere la Carta.I messaggi video di nove titolari del marchio in tre lingue:
L'artista bernese Heinz Lauener ha messo a disposizione una selezione delle sue creazioni in cartapesta per la copertina della Carta dell’inclusione culturale:
Leggete quello che tre membri del Comitato consultivo inclusivo hanno da dire sulla Carta dell’inclusione culturale:
«La Carta esprime e sottolinea la volontà di non precludere a nessuno per un tratto di diversità, delle possibilità d’avvicinare, vivere o far crescere il patrimonio artistico e culturale entro spazi e strutture comuni e finalmente accessibili. Essere accolti, vitali e corrisposti dentro e fuori i luoghi di fruizione e di espressione artistica usuali un diritto di ogni persona: l diritto di incontrare l’altro nell'arte e grazie all’arte, reciprocamente, senza eccezioni in nome di una cultura inclusiva.»Michele Mainardi, Prof. Dr., Responsabile Centro competenze bisogni educativi, scuola e società (BESS), SUPSI (Dipartimento formazione e apprendimento)
« Il y a 15 ans, ma vie de malvoyant a été transformée par les premières initiatives d'accessibilité aux contenus d'œuvres. La description d'œuvres m'a permis petit à petit d'enfin d’entrer dans l'œuvre d’art puis chemin faisant d'être inclus dans monde de la création dans toute son actualité et ses expressions diverses et colorées. Ce cadeau s'est finalement révélé être une valeur partageable, une expertise valorisable, une humanité simple mais durable à l'image de cette Charte de l'inclusion culturelle ».Hervé Richoz, redattore VoiceNet Svizzera romanda, Federazione svizzera dei ciechi e deboli di vista
«Mit dem Bekenntnis zur Charta zeigen Kulturinstitutionen, dass sie offen sind für den Austausch und das Nachdenken über Inklusion. Die Charta gibt ihnen Gelegenheit, um mit Menschen mit Behinderungen und anderen Kulturveranstalter ins direkte Gespräch zu kommen. Denn gegenseitiger Erfahrungsaustausch, Vernetzung und Partizipation sind wichtige Bestandteile einer inklusiven Kultur.»»Urs Germann, già responsabile del Servizio per le pari opportunità delle persone con disabilità della Città di Berna (membro del comitato consultivo del Servizio cultura inclusiva dal 2016 a luglio 2020)
Il Servizio cultura inclusiva ha commissionato questa registrazione di Tabula Musica in occasione della pubblicazione della Carta dell'inclusione culturale: